“Una nuova piazza coperta per la città di Pandino”

Date Giugno 2009
Location Pandino (CR)
Value € 4.960.000,00
Client Comune di Pandino
Project 2009
Realization -
Category Competitions

Introduzione

Dall’analisi del bando è emersa la necessità di riqualificare sia l’edificio del Castello Visconteo, sia le aree limitrofe, attribuendo loro nuove funzioni, a vantaggio dei Pandinesi e dei visitatori.

Il progetto, come suggerito dall’Amministrazione, prevede di delocalizzare in aree esterne alla circonvallazione le superfici da destinare a parcheggio, date le distanze ridotte per raggiungere il Castello.

Su scala urbana si è puntato ad una riqualificazione “a verde“ dell’area prossima al Castello per “fare sistema” con i parchi agricoli, e non, circostanti. Il nuovo parco avrà il carattere di “parco urbano”, in modo da risultare complementare ai parchi esistenti e da

rafforzare le “reti ecologiche urbane” offrendo spazi di gioco, contemplazione e cura del verde stesso.

Il progetto, pur  mantenendo integra “la struttura storica” del Castello Visconteo, punta a trasformarlo in edificio dalle spiccate caratteristiche ecologiche e di risparmio energetico attraverso l’uso di fonti di energia rinnovabile (geotermica e solare).

Si è prenso spunto dall’iniziativa europea a favore delle “città sostenibili”, “delle capitali verdi e del patto con i Sindaci”. Questo tipo di interventi di riqualificazione urbana mirano alla riduzione della mobilità “densificando” il tessuto esistente, attraverso la creazione di nuove polarità e di mix funzionali e sociali. Si intende promuovere la “città dolce” con quartieri senza auto, parcheggi limitati, ed infrastrutture e spazi gradevoli per  pedoni e ciclisti

Il rapporto con la città e le aree vicine

Il tema del verde è l’elemento unificante fondamentale tra la il Castello Visconteo, la città e le aree vicine insieme alla pedonalizzazione di gran parte del Centro Storico. La piazza Vittorio Emanale III (attualmente adibita a parcheggio e area per il mercato) si inserisce nel nuovo sistema di verde urbano poiché, liberata dalle auto, viene trasformata in una piazza alberata, pur consentendo lo svolgimento del mercato settimanale.

Le piste ciclabili, in parte già presenti, vengono potenziate in modo da raggiungere in bicicletta numerosi punti dentro e fuori città.

Inoltre, in corrispondenza dei parcheggi più esterni (previsti dall’Amministrazione) vengono predisposti dei parcheggi per “biciclette comunali” in affitto per raggiungere il centro della città. Questo consentirà, a chi intende raggiungere Pandino con la propria auto o con l’autobus, di lasciare i mezzi inquinanti all’estermo della circonvallazione.

L’uso più sistematico della piste ciclabili e dei mezzi pubblici contribuirà a ridurre l’utilizzo del mezzo privato per spostamenti brevi, con beneficio per la qualità della vita e il risparmio di energetico.

Il parco urbano cittadino

La scelta, di trasformare l’area verde esistente e quella attualmente adibita a parcheggio in “parco urbano” intorno al Castello Visconteo, ha l’obbiettivo di riqualificare questa ampia superficie, attribuendole una precisa funzione. Realizzare un “parco urbano” ha il duplice obbiettivo di riqualificare questo spazio, sia per i Pandinesi di tutte le fasce di età, e in particolare per gli alunni delle scuole vicine, sia per i visitatori del Castello, perchè possono godere di un luogo per la sosta e il relax intorno all’edificio storico.

Il disegno del parco è pensato come una trama di percorsi diagonali e rettilinei, che si intrecciano tra loro liberamente, permettendone l’attraversamento, per raggiungere rapidamente i vari punti della città. Diventa così possibile attraversare il centro del paese non più solo da nord a sud, e viceversa, ma anche da est a ovest e viceversa, rendendo  l’area verde intono al castello una nuova risorsa e un polo di attrazione che promuove la vita all’aperto in tutto l’arco dell’anno.

Il parco sarà dotato di specie arboree autoctone come: Olmi, Platani, Salici, Sambuchi e Farnie; inoltre le piante all’interno del parco e intorno al castello saranno disposte sia a filare che a bosco. Il parco urbano intorno al Castello diventa così il “cuore verde” della città di Pandino; inoltre l’aumento della superficie a verde ridurrà, tra l’altro, sensibilmente il calore prodotto attualmente in estate, dalle parti asfaltate.

L’illuminazione sarà garantita da pali di varie altezze, dotati di pannelli solari, in modo da renderli totalmente autosufficienti rispetto al resto della rete cittadina.

 Il tema dell’acqua, già in forte rilancio con la riqualificazione dei numerosi fontanili della zona, riveste un ruolo importante in questo progetto con funzione sia di valorizzazione del nuovo parco che di raffrescamento estivo. L’intervento prevede la realizzazione di una serie di vasche d’acqua vicino al parco, parallele al canale esistente lungo la circonvallazione.

Intorno al parco, lungo un tratto della circonvallazione, esiste una zona, in corrispondenza del vecchio muro, attualmente utilizzata come parcheggio, che invece funzionerà come “zona filtro” tra il nuovo parco urbano e la città. Una sorta di “piazza lineare” da utilizzare, come spazio espositivo, in occasione delle fiere, che si tengono annualmente a Pandino,

Grazie al sistema delle piste ciclabili il parco si collegherà al futuro parco del Tormo (fiume Tormo).

Piazza Vittorio Emanuele

Piazza Vittorio Emanuele, attualmente invasa dalle auto in sosta, è poco fruibile dai Pandinesi, pur trovandosi in una posizione privilegiata (rispetto al centro cittadino e al Castello) e pur essendo la piazza del centro di dimensioni maggiori. Questo progetto prevede, come già detto, la riqualificazione del verde urbano nel suo complesso e consente di usufruire di questa piazza come luogo di incontro sia per i Pandinesi che per i turisti soprattutto in primavera ed in estate, mantenendo la sua precedente funzione di mercato ambulante settimanale.

L’inserimento nella piazza delle panchine e dell’illuminazione lungo il suo perimetro non è di intralcio allo svolgimento del mercato suddetto.

In via Cesare Beccaria, dietro l’abside della chiesa nel punto in cui la strada si allarga e si collega con piazza Vittorio Emanuele III, sono previsti parcheggi per le biciclette così come nello slargo tra piazza Vittorio Emanuele III e piazza della Rinascente.

Rafforzamento dell’attuale asse commerciale urbano lungo via Umberto I

Nell’ottica di rilanciare il sistema commerciale intorno al Castello si intende pedonalizzare tutta l’area intorno al Castello, realizzando, lungo il nuovo asse pedonale e commerciale di via Umberto I, anche una pista ciclabile e un nuovo sistema di illuminazione “ecologico”. Il nuovo asse commerciale così rafforzato farebbe sistema con le aree commerciali (e non solo) all’interno del castello integrandosi vicendevolmente.

Via Umberto I

L’asse commerciale di via Umberto I diventa centrale nell’ambito della riqualificazione pedonale del centro storico. La strada diventa percorribile sia dai pedoni che dalle biciclette. E’ ipotizzabile un sistema di illuminazione tale, da rendere vivibile la strada anche nelle ore serali invernali e notturne durante tutto l’anno. Una serie di lampioni, posti al centro della strada, ne scandiscono il percorso. L’illuminazione oltre che verso la strada si orienta verso le facciate degli edifici ma, attraverso l’uso di luce a bassa intensità, si evite l’inquinamento luminoso per chi abita lungo la strada.

Al fine di “dare un ritmo” alla strada ed “allungarne” prospetticamente il percorso, si prevede di metterla in relazione con le differenti facciate degli edifici che su di essa si affacciano, il percorso è scandito da tagli trasversali della pavimentazione con materiale  più chiaro rispetto al resto della pavimentazione.

Nelle immediate vicinanze dell’estremità nord della nuova strada pedonale su via Stefano da Pandino si trova un parcheggio per biciclette.

Al centro della strada, nel tratto sud che è più largo, sono disposte delle panchine.

I parcheggi esterni al Castello di Pandino

Si prevede di eliminare le aree a parcheggio attualmente poste intorno al Castello Visconteo. I gestori delle attività del Castello riqualificato usufruirebbero della nuova area a parcheggio posta a sud-est lungo la circonvallazione di fronte alla Piazza della Rinascente. Il grande parcheggio a nord dietro le scuole servirà per l’arrivo e la sosta degli autobus e per le auto così come il parcheggio a ovest lungo la direttrice di via Milano e quello a sud della circonvallazione nelle vicinanze di via A. Negri utilizzato quest’ultimo esclusivamente dalle auto.

Il tema dei parcheggi è strettamente correlato a quello della mobilità. Riteniamo a questo proposito che sia utile promuovere l’uso della bicicletta potenziando il numero di piste ciclabili sia lungo le direttrici principali, sia radiali che concentriche, limitando al contempo il limite di velocità delle auto mano a mano che ci si avvicinano al centro storico attraverso segnaletica e dissuasori, con l’obbiettivo di ridurre le emissioni di CO2 e di PM10.

La riqualificazione funzionale del Castello di Pandino

Per rilanciare l’economia cittadina in tutti i settori (in particolare quello del commercio) si prevede di realizzare una “piazza coperta” all’interno della corte del Castello che funga da polo accentratore e soprattutto che consenta di promuovere numerose iniziative all’interno del castello durante tutto l’arco dell’anno e non più solo nei mesi estivi. Il nuovo spazio  potrà godere di un microclima interno funzionando come una “grande serra” attraverso il raffrescamento naturale in estate (anche con l’uso del verde) e il riscaldamento naturale (per irraggiamento) in inverno. La nuova copertura vetrata verrà inoltre dotata di un sistema di pannelli solari con funzione anche di frangisole in estate (che consentano l’ingresso dei raggi solari sia in inverno che durante le ore meno calde in estate) capaci di sfruttare l’energia solare così accumulata sia per l’illuminazione della “nuova piazza coperta” che di gran parte degli ambienti del Castello.

Si prevede inoltre di sostituire gran parte della copertura esistente del castello in coppi con con nuovi “coppi tecnologici” tipo Techtile Easy © dove sono inserite celle fotovoltaiche per l’accumulo di energia solare.

Al fine di aumentare le superfici disponibili ed avere il maggior numero di funzioni possibili e maggior spazio, si prevede di realizzare lungo i portici al piano terra e al primo piano “un sistema di contenitori vetrati” dalla forma irregolare in modo da dare una nuova dinamicità al Castello ed evitare l’”effetto tunnel” dei percorsi.

L’aumento delle funzioni e quindi il flusso dei visitatori e degli utenti impone la realizzazione di nuove scale (anche con funzioni di sicurezza) e di un nuovo ascensore che fungerà anche da montacarichi per gli spazi espositivi previsti al primo piano.

Considerate le caratteristiche architettoniche dell’edificio il progetto di “rifunzionalizzazione” intende valorizzare le pareti affrescate, rendendole ben visibili attraverso la continuità degli spazi e dei locali originari, senza frazionarli in ambienti più piccoli, così da esalatare le qualità spaziali, cromatiche e morfologiche dei dipinti. Dove invece sono state perdute le pareti affrescate si opta per un frazionamento degli spazi in base alle nuove funzioni.

Il livello di illuminazione di tutti gli ambienti, sia quelli illuminati naturalmente dalle finestre poste lungo il perimetro esterno del castello, sia quelli nuovi ricavati in corrispondenza dei portici al piano terra e del loggiato al primo piano è da ritenersi buono nel suo complesso.

Nel distribuire le funzioni all’interno degli spazi esistenti del castello si è tenuto conto delle caratteristiche distributive delle sale e degli affreschi che spesso ne decorano le pareti. Per gli spazi espositivi, che richiedono molta luce e grandi dimensioni, si sono individuate grandi sale che si trovano prevalentemente il corrispondenza dei portici al piano terra e lungo il loggiato al piano superiore, mentre per quelle funzioni cui sono sufficieni ambienti di dimensioni minori si è scelto di utilizzare prevalentemente le sale più piccole, tutto questo con l’obbiettivo di preservare e rispettare l’esistente.

Anche l’aspetto distributivo è stato tenuto in grande considerazione in quanto sia al piano terra che al primo piano si sviluppa un grande “corridoio affrescato” ad anello che permette ai visitatori, oltre che di poter accedere facilmente a tutte le aree, di poter percorrere il castello godendo di suggestive viste prospettiche verso il cortile, fulcro di tutte le attività della struttura.

Nuove torri ricostruite sul lato ovest del castello di Pandino

Nell’ottica di rilanciare il complesso del castello nel suo insieme si intende ricostruire “l’archetipo” delle preesistenti torri del lato ovest del castello (ad oggi demolite) che fungeranno prevalentemente da punti panoramici privilegiati verso il castello e verso la città. Esse saranno costituite da una struttura in carpenteria metallica rivestita in lamiera stirata.

Nelle torri ricostruite troveranno posto prevalentemente una parte degli apparati tecnici ed impiantistici. La nuova torre di nord-ovest sarà un’appendice della sottostante nuova biblioteca.

Percorsi e funzioni nel castello di Pandino

La caratteristica della corte del Castello è di essere attraversata in diagonale da un percorso che mette in relazione diretta l’ingresso nord con quello sud. La corte viene così divisa in due aree una più piccola a verde, di grande utilità dal punto di vista della regolazione naturale di temperatura e umidità; l’altra è una superficie libera a disposizione per usi diversi. A lato di essa si trova il “punto informazioni” inteso come “gate” di accesso ai percorsi naturalistici e culturali del territorio e “centro informativo” legato alla pro-loco per informare sulle attività del Castello, del Parco e della città di Pandino.

Al piano terra, nell’ala a destra dell’ingresso sud è previsto un bar con annessa veranda che prospetta sulla corte coperta. Questa attività ha la funzione di fornire un servizio ai visitatori ed ai cittadini facendo “vivere” il Castello per un lungo arco temporale.

Sul lato est e parte dell’ala nord è prevista la realizzazione di un’ampia zona per esposizioni temporanee caratterizzata da lucernari tubolari per l’illuminazione naturale zenitale che attraversano il muro di spina provenendo dalla copertura. Quest’area è caratterizzata da una serie di “appendici vetrate” sotto i portici che ne ampliano la superficie espositiva e fanno intravedere l’interno delle sale, catturando l’attenzione di chi transita nelle vicinanze.

Alla sinistra dell’ingresso sud, lungo i portici, si sviluppa “l’area commerciale” che prosegue fino all’ingresso nord. La prima attività prevista lungo questo percorso è una SPA che ha l’obbietivo di attirare non solo i Pandinesi, ma anche la clientela delle aree limitrofe, caratterizzando questo angolo del castello con un’attività che prosegue anche dopo il tramonto. Proseguendo lungo il percorso trovano spazio due attività gastronomiche tipiche della zona: un punto vendita di insaccati e uno di formaggi, che celebra la tradizione casearia di Pandino. Il percorso termina con un’enoteca ed una farmacia. Quest’ultima è in un punto strategico trovandosi accanto all’ingresso nord. In occasione del turno notturno la farmacia è aperta per tutta la notte, in sintonia con l’obbiettivo di rendere “attivo” il castello per quasi 24 ore.

Si può accedere alle attività del piano terra sopra descritte percorredo in senso orario o antiorario la passeggiata lungo i portici oppure attraversando la corte in totale libertà per raggiungere il punto desiderato.

Al primo piano, nell’ala est, è ubicato un piccolo hotel con la funzione di incentivare la permanenza dei turisti a Pandino per più di una giornata; vi si accede da un foyer posto al piano terra vicino alla torre sud-est attraverso un’ascensore ed una scala indipendenti. Una sala colazione vetrata gode della vista del loggiato e del cortile sottostante. Le camere, arredate con taglio contemporaneo e minimalista, sono inserite in antiche sale restaurate; le più suggestive sono ricavate all’interno delle due vecchie torri di nord-est e sud-est.

Nell’ala nord si trova invece un ristorante/trattoria dove vengono serviti i piatti tipici della zona. Ad esso si accede attraverso la scala esistente nei pressi dell’ingresso nord oppure con il nuovo ascensore posto al centro della scala medesima.

Al primo piano nell’ala nord-ovest trova posto una nuova biblioteca più ricca e specializzata di quella esistente dotata anche di spazi per organizzare convegni.

Nell’ala sud-ovest si trova la sala del Consiglio Comunale, la segreteria del Sindaco e l’ufficio del medesimo. Quest’ultimo è ricavato all’interno della torre.

Nell’ala sud (corrispondente alla “sala degli affreschi”) trova invece posto il Museo permanente dell’artista Stroppa cui si accede dal piano terro attraverso una moderna scala in acciaio corten o attraverso un moderno ascensore.

Infine sempre nell’ala sud si trovano degli spazi per le associazioni.

Nonostante il trasferimento in altro luogo dell’Istituto Stanga sede della Scuola Casearia di Pandino, attualmente presente all’interno del castello, si prevede di dedicare uno spazio all’interno della struttura per incontri e dibattiti relativamente a prodotti tipici del territorio e all’alimentazione al piano terra.

Per questo, in occasione dell’EXPO 2015, incentrata sul tema del cibo e dell’alimantazione, anche il Castello di Pandino può disporre di numerosi spazi da dedicare alle esposizioni temporanee sia all’interno che all’esterno dell’edificio rappresentando il “centro commerciale naturale” per specialità gastronomiche della tradizione artigianale locale.

La riqualificazione energetica del Castello di Pandino

La realizzazione della copertura vetrata della corte del Castello Visconteo dotata di pannelli solari insieme ad un sistema di ventilazione naturale in estate e di accumulo del calore in inverno contribuisce a ridurre quasi a zero i consumi per il mantenimento delle temperature ottimali al suo interno sia in estate che in inverno. Tramite un sistema di lamelle mobili poste lungo la parte perimetrale della nuova copertura si favorisce la ventilazione naturale in estate aprendo le lamelle come fossero della saracinesche mentre in inverno, richiudendole, si isola termicamente la nuova piazza coperta contenedo i consumi per il suo riscaldamento.

Si prevede tra le altre cose di riprogettare i serramenti di tutte le finestre esistenti, pur nel rispetto dei vincoli storici, e dei dettami della Sovrintendenza alle Belle Arti in modo da avere dei serramenti a taglio termico ad elevata efficienza e ad alto grado di isolamento che, uniti ad un sistema di vetrate basso emissive, contribuiscano all’isolamento termico del castello visconteo (sia per proteggere dall’irraggiamento estivo che per contenere le dispersioni di calore in inverno). All’interno dell’ala ovest del castello, fortemente rimaneggiata nel corso del tempo e con le superfici delle pareti interne ormai quasi completamente prive di affreschi, si prevede di posare delle contropareti dello spessore di circa 5 cm costituite da lana di roccia ad alta densità e cartongesso, che aumenteranno notevolmente il grado di isolamento termico degli ambienti consentendo all’edifico ristrutturato di ottenere una classe di certificazione energetica prossima o uguale alla “classe A” pur trattandosi di un edifico storico.

L’energia accumulata dai pannelli solari della copertura della corte potrebbe anche essere utilizzata per l’illuminazione del parco intorno al castello rendendolo così più sicuro.

La copertura esistente del castello, una volta restaurata, sarà coibenta dall’interno con almeno 30 cm di isolante in lana di roccia o di fibra di legno o di Kenaf costituita da tre strati incrociati di pannelli isolanti posati a giunti sfalsati con una finitura all’interno in pannelli tipo Celenit AB con elevata resistenza al fuoco.

Si prevede inoltre di recuperare gli spazi sottotetto per ricavarne delle cisterne d’acqua piovana che servano sia per l’irrigazione del parco intorno al castello che per l’impianto idrico sanitario dell’intero edificio. L’acqua, frutto delle precipitazioni stagionali, che si deposita sul tetto verrebbe infatti convogliata ed immagazzinata, tramite i pluviali, nelle cisterne per essere poi riutilizzata.

I pannelli solari della copertura della corte del castello saranno integrati da un nuovo manto di copertura in tegole tipo Techtile Easy © che sostituirà i vecchi coppi del tetto esistente per il 50% della superficie. Questo nuovo tipo di tegola utilizza celle fotovoltaiche a film sottile in silicio amorfo a tripla giunzione che catturano anche la luce diffusa ottenendo una buona rese energetica anche con cielo nuvoloso e in presenza di nebbia. Le tegole sono inoltre estremamente flessibili e leggere e non richiedono un ridimensionamento delle strutture lignee del tetto in cui vengono inserite. Ogni tegola Techtile Easy ©è composta da 11 celle connesse in serie e in parallelo dalla capacità complessiva di 68 W. La tegola può essere installata su tetti con una pendenza che varia da 5 a 60 gradi e non è strettamente vincolata al tipo di esposizione in quanto tollera anche zone d’ombra.

L’intera superficie di copertura esistente sostituita da tegole fotovoltaiche è pari a circa 1.700 mq.

L’edifico del castello, recuperato attraverso scelte progettuali che puntano ad un basso consumo di acqua e di energia attraverso impianti efficienti per l’illuminazione e per il riscaldamento e grazie all’utilizzo di materiali a basso impatto, si pone come modello per la futura riqualificazione di altri edifici simili.

 

La qualità ambientale degli spazi interni sarà garantita in particolare dalla ventilazione della piazza coperta, da un sistema di controllo idrometrico per i singoli ambienti che contribuirebbe alla preservazione dei dipinti murali presenti su gran parte delle pareti del castello. L’efficace sfruttamento della luce naturale in tutti gli ambienti contribuirà alla riduzione dei consumi di energia elettrica per l’illuminazione.

Riqualificazione energetica degli spazi aperti

Come accennato in precedenza, i lampioni lungo via Umberto I sono alimentati da energia fotovoltaica. Essi hanno il corpo illuminante con tecnologia Led Sox all’altezza di circa 4 metri da terra in modo da non determinare un inquinamento luminoso nei confronti degli abitanti della case che prospettano su questa strada e al contempo il palo su cui è fissato il pannello fotovoltaico è ad un altezza tale da superare il colmo delle copertura delle case vicine così da non essere penalizzato da effetti di ombra portata e garantire invece il massimo rendimento.

Nuovi sistemi impiantistici per la riqualificazione degli spazi del Castello di Pandino

Si prevede di realizzare un sistema di pavimenti radianti in corrsipondenza di tutti gli spazi funzionali del castello visconteo dotando l’edificio di una centrale con caldaia a condensazione alimentata da sonde geotermiche in profondità nel terreno. Questo nuovo sistema consentirebbe, unito ad un sistema di immissione di aria primaria, di migliorare notevolmente il comfort termico soprattutto d’estate poiché oggi non esiste un sistema di raffrescamanto estivo nell’edificio.