Il progetto è caratterizzato da una forte integrazione della Biblioteca con il Parco ed il sistema di percorsi ciclopedonali con l’obbiettivo di creare coesione sociale.
La Biblioteca si pone come “libro aperto” sulla città, un edificio poroso, una connessione ciclopedonale in direzione nord-sud attraversa il parco e la stessa biblioteca. Due volumi completamente vetrati, con valori di trasmittanza prossimi a quelli di pareti opache, definiscono il piano terra. Due scale panoramiche consentono l’ascesa al più articolato secondo livello, un volume rivestito da una lamiera stirata colore ottone, che riflette la luce solare, caratterizzato da pieni e vuoti che suddividono il grande open-space. I principali materiali utilizzati sono: legno, calcestruzzo, acciaio e vetro; lo strumento operativo utilizzato è il Life Cycle Thinking “LCA”. Per l’eliminazione completa di gas radon si adottano sistemi passivi. Il progetto prevede di collegare il “quartiere Lorenteggio” alla nuova biblioteca attraverso la ridefinizione dell’asse di Via Odazio rimodulandone il calibro stradale (pur mantenendo il doppio senso di marcia) a favore di una maggiore “pedonalizzazione” di cui beneficia il mercato settimanale, qui collocato, facilitando il rapporto con via degli Apuli (unico asse viario di penetrazione nel quartiere IFACP). La caffetteria, la zona d’ingresso ed accoglienza e l’”area forum” in genere sono catalizzate da una grande “piastra” che costituisce la piazza urbana che le mette in relazione con il mercato comunale e con la nuova sede di Associazioni. All’interno della “piastra” sono ricavate delle “isole verdi” che perimetrano e raggruppano gli alberi esistenti e nuovi, più ampie e compatte a sud, mentre in prossimità della biblioteca lasciano spazio alla piazza. Gli alberi esistenti, posti in corrispondenza della biblioteca, la attraversano dando luogo a patii e cavedi in quota che disegnano la copertura piana caratterizzata da lucernai e pannelli fotovoltaici piani. Il parcheggio del mercato comunale ad est è stato spostato lungo la via Odazio, al suo posto una pensilina “ciclopedonale” crea un percorso “dolce” da via Lorenteggio alla nuova biblioteca. Il nuovo edificio si compone di due livelli. Il piano terra è costituito da due volumi (di circa 6 metri di altezza) interamente vetrati e “permeabili” con spazi a doppia altezza. Il primo piano, costituito da un unico più ampio e compatto volume (meno del 35% delle facciate sono costituite da finestre) dalla forma irregolare (di circa 4 metri di altezza) che collega il piano terra. Alcuni lucernai disegnano la copertura piana. Nonostante la biblioteca sia “immersa nel verde”, l’ampia superficie a sbalzo del primo piano le da una grande visibilità anche da lontano e da luogo ad una “piazza coperta”. La struttura portante è costituita da elementi in c.a. gettato in opera. I due impalcati sono in soletta piena, le strutture in elevazione sono costituite da pilotis (che ricordano gli alberi) e setti come irrigidimento orizzontale. Prioritario è il requisito di non utilizzare energia, si punta all’efficienza energetica NZEB. l’involucro dell’edificio è inteso quale sistema principale per la produzione ed il mantenimento dell’energia. Gli impianti, tecnologicamente avanzati, sfruttano le fonti rinnovabili. Il sistema di tamponamento esterno è costituito da blocchi di cemento autoclavato, abbinato ad isolanti fibrosi in lana di legno nella controparete interna, finita con doppia lastra di cartongesso. Una serie di altri componenti, come i solai totalmente in calcestruzzo e le pareti interne a secco (cartongesso), permettono di gestire i carichi di punta, sia degli apporti calorici dovuti alla presenza di persone che quelli solari, per cui l’edificio diventa una grande spugna che assorbe calore di giorno mentre la notte viene rilasciato all’interno degli ambienti. Un sistema elettronico gestisce le temperature interne ed esterne con differenziale di pressione, che consente l’apertura automatica delle finestre generando ventilazione naturale per effetto camino. Altro accorgimento utilizzato è l’attivazione termica della massa (thermal slab) che sfrutta la capacità di accumulo termico del solaio in calcestruzzo e della platea di fondazione. Le tubazioni sono annegate nei solai che contribuiscono alla climatizzazione, asportando calore per raffrescare o cedendo energia termica per riscaldare. Per i fabbisogni di energia primaria si è verificato, con un programma di simulazione dinamica, il comportamento dell’edificio nelle 4 stagioni; per le grandi vetrate del piano terra, sarà predominante l’utilizzo di vetrate con basso fattore solare in modo da ottimizzare al massimo gli apporti solari durante il periodo invernale, mentre per il periodo estivo le vetrate, che sono dotate di “pinne” verticali fisse insieme agli gli aggetti garantiscono l’ombreggiamento. L’impianto di climatizzazione con aria primaria è suddiviso per ambienti ed è modulabile in funzione del fabbisogno richiesto.